Io e la lana: una storia "anomala", che dura da anni.
Mi spiego meglio: amo gli articoli in lana, come guanti, sciarpone calde, coprispalle e mantelle, ma avevo una sorta di "blocco" psicologico, che mi faceva dire "io non riuscirei mai ad imparare a lavorarla, troppo complicato".
Su un catalogo per corrispondenza di hobbistica, un giorno, ho trovato un telaio circolare di legno, con 25 fori a distanze regolari: dal momento che faccio parte di un gruppo di rievocazione celtica, dove si ripropone anche la tessitura, mi è sembrato carino provare a cimentarmi col telaio, anche se non è filologico per l'epoca che ricostruiamo (III - II sec a.C. Età del bronzo e del ferro).
Ho seguito le istruzioni, appena è arrivato il kit, e mi sono ritrovata tra le mani questo cerchio di legno (simile a quello usato per tendere la stoffa quando si ricama), con il filo che entrava e usciva dai fori, a formare una sorta di raggio di bicicletta; dal centro (incrocio) dei fili, opportunamente annodato, si inizia a far passare il filo in modo alternato sopra un "raggio" e sotto il successivo, creando un motivo a spirale.
Mano a mano che si estende il lavoro, si crea la trama a tessuto, più o meno compatta a seconda dello spessore del filo utilizzato; quando si raggiunge l'estensione desiderata si annoda il filo, e poi si comincia il distacco dal telaio del lavoro.
Ogni asola sul bordo esterno del telaio va tagliata e i capi annodati, per evitare che la trama si sfilacci.
Nel mio lavoro di prova, avendo teso troppo il filo durante la lavorazione, il mio disco di lana si è arricciato, ma niente paura! L'ho trasformato in un piccolo svuota-tasche, per riporre monetine, graffette e piccoli oggetti!
Lavoro 1 bicolore in lana |
Lavoro 2 in lana con fiocchetto |
Ed ecco le palline di feltro! |
Un altro fatidico giorno, poi, mentre passeggiavo in centro col marito, ho visto due kit di telai particolari esposti in una merceria: veloce come un fulmine, il marito è entrato nel negozio e me li ha comprati tutti e due!
Un kit è fatto di 4 telai rettangolari, l'altro di 4 rotondi, di misure differenti in base a cosa si deve confezionare.
Solitamente i telai rotondi sono utilizzati per confezionare berretti, calze e guanti (variando la misura del telaio che si adopera), invece i rettangolari servono a preparare sciarpe o tubolari (es. scalda-collo aderenti).
In ogni kit troviamo anche un ago di plastica con asola grossa per la lana, ed un uncinetto con manico rigido in plastica, necessario a creare le maglie di tessuto.
La signora della merceria mi ha spiegato come creare la maglia base: spulciando su Internet, si trova almeno una decina di impostazioni differenti per intrecciare il filo sui telai rettangolari e lo stesso vale per quelli rotondi. Il resto è puro divertimento!
Vi invito davvero a cercare qualche tutorial su internet, dopo i primi momenti per capire il meccanismo scoprirete che creano una vera e propria dipendenza!