giovedì 3 dicembre 2015

CENA D'AUTUNNO 24/10/2015


Casa nuova, vita nuova...e perchè non inaugurare il nuovo nido?

Il 24/10/2015 la mia DolceMetà ed io abbiamo deciso di organizzare una cenetta a casa, con i miei genitori e alcuni nostri amici; da quando abbiamo deciso di organizzare (una settimana prima), le mie celluline grigie (cit.) si sono attivate, per formare e attuare il "piano di battaglia":

1) Che si mangia?
2) Quanti siamo? Disposizione dei posti?
3) Gestione delle priorità: cosa fare in anticipo e cosa il giorno stesso?

Ad ogni pranzo o cena che organizziamo, mi calo subito nel ruolo e inizio a studiare, pianificare, ragionare in modo che tutto si incastri al meglio (si sa....la perfezione non esiste, molto meglio puntare all'Eccellenza). In quest'occasione specifica, la tensione era molto alta: avevo a cena la mamma del mio "fratellone" acquisito, bravissima in cucina, e desideravo fare un buon lavoro!


  • Antipasto: insalata con mazzancolle, bresaola,  pomodorini, sedano ed olive nere
  • Primo piatto: Tagliatelle all'uovo al ragù, tutto fatto in casa
  • Secondo piatto: Petto di pollo al forno farcito con noci tritate, su letto di mele renette stufate
  • Dolce: Coppette di crema all'arancio e cioccolato con cantucci di pasticceria
  • Dolce-bis: Bignets farciti di crema

Appena stilato il menu della serata, abbiamo subito fatto la lista della spesa: la sezione "secondi piatti" l'ho passata alla mia DolceMetà, visto che lui è cintura nera di secondi piatti di carne (è "figlio d'arte" di un ex macellaio e chef), mentre io gestivo il resto. A spesa fatta, il venerdì (giorno prima della cena) ho iniziato la preparazione, componendo l'insalata: preparandola in anticipo, si sarebbe insaporita meglio prima di essere suddivisa in porzioni.




Adoro affettare, combinare colori e sapori...Bella tavolozza, no?


Il passo seguente è stato preparare il ragù: per l'occasione ho deciso di aggiungere alla carne trita un po' di salsiccetta, precedentemente sgrassata in un padellino, in  modo che non fosse troppo calorica. In seguito ho incorporato il pomodoro (a pezzettoni, con la sua salsa), e ho lasciato cuocere a fuoco lento. Ho usato pochi condimenti, preferendo le spezie, tra cui un po' di curcuma (la metterei anche nel caffelatte a colazione...)




Ecco il ragù in cottura...


Il pomeriggio e la sera del venerdì, invece, li ho dedicati alla preparazione della pasta fresca e dei bignets da farcire: adoro mettere le mani in pasta, lavorare impasti, sentirne la consistenza al tatto ed il profumo! 
   L'impasto per le tagliatelle avrei potuto prepararlo velocemente col mio fedele Bimby, invece mi sono concessa "il lusso" di lavorarlo a mano: 6 uova x 6 etti di semola rimacinata di grano duro, un pizzico di sale ed olio, lavorati con calma e pazienza, fino ad ottenere un impasto morbido ma compatto, di un giallo carico, con un profumo speciale...profumo di casa e di cose buone, fatte con amore.
   Dopo un quarto d'ora di riposo per l'impasto, ho iniziato a preparare le sfoglie: un tozzo di pasta alla volta, ho fatto passaggi successivi alla macchinetta, partendo dal livello 0, via via fino alla regolazione 5 (0 - 1 - 3 - 5). Non supero mai il 5 perchè altrimenti la pasta sarebbe troppo sottile, e scuocerebbe subito quando la si tuffa in acqua bollente salata.
   Come sempre, arrivata al termine, ho preso un pezzo di sfoglia e l'ho portato al "reparto olfattivo": la mia DolceMetà adora il profumo della sfoglia appena tirata :)

E poi via! Ho ricavato le tagliatelle, ben distribuite sulla spianatoia di legno, cosparse di semola rimacinata per farle asciugare meglio e non lasciarle incollare tra loro. La notte le avrebbe fatte riposare al punto giusto.






Le mie creaturine a riposo
 

   I bignets, invece, li ho preparati usando il mio Bimby: era da pareccho tempo che non li facevo, anche perchè si tratta di elementi che utilizzo raramente in cucina, se non per occasioni particolari come questa.
   L'unico elemento fastidioso è la consistenza dell'impasto: risulta morbido ma "colloso", e fatico sempre a staccarlo dal boccale; sono costretta ad usare un "leccapentole" in silicone, per poter raccogliere meglio la pasta dal fondo del contenitore e sprecarne meno possibile.
   La vera prova del fuoco, per me, rimane comunque l'uso del sac à poche: mi ci sto abituando, poco per volta, ma nei primi tentativi ho spesso sfiorato il disastro, con impasti fuggitivi o creme che si depositavano dove non dovevano andare...c'è un pasticcere in sala?
   Per fortuna l'operazione è andata a buon fine: tante noccioline depositate sulla loro bella carta da forno, pronte a gonfiarsi e diventare leggere come nuvole!
   Ho seguito la cottura con trepidazione: non li volevo troppo secchi, ma nemmeno mollicci e crudi dentro: sono arrivata al punto di sedermi davanti al forno per controllare!
   E alla fine...eureka! Sono diventati decisamente bellini da vedere e leggeri, con un sapore delicato: la mia cavia preferita (sempre lui, la mia DolceMetà) si è sottoposta all'assaggio di test di un bigné, e mi ha dato il nulla osta! Altra vittoria portata a casa!





Eccoli a raffreddare sulla teglia. Bellini vero?






Quella sera sono andata a dormire cotta, ma con la testa già in fermento per pianificare il giorno successivo: ho preparato il pane la mattina, in modo che riuscise a lievitare bene, decorandolo con gherigli di noce; ho aggiunto anche qualche schiacciatina fatta con la pasta magra alla paprika, poi ho iniziato a riordinare casa. Nel pomeriggio ho preparato una crema al cioccolato e arancia per farcire i bignets: visto che era abbondante, ho ricavato anche 7 bicchierini, decorati con cantucci di pasticceria. La mia DolceMetà si è occupata del secondo, farcendo il pollo marinato con le noci e le spezie, lardellando con la pancetta e legando il tutto con spago da cucina, disponendo il tutto in una pirofila in forno; contemporaneamente ha messo a stufare le mele renette in pentola con un ciuffo di burro.
Finalmente è arrivato il momento di apparecchiare la tavola! Ho scelto di alternare colori e forme: al piatto piano quadrato abbinavo il piatto fondo tondo e viceversa, mentre l'antipasto era servito in coppette di vetro. Ho alternato i tovaglioli arancioni e rossi, decorati con grappolini d'uva legati con lo spago; le posate invece erano col manico arancione. Finalmente tutto era pronto per accogliere gli ospiti!

Io e la mia DolceMetà siamo stati coordinatissimi in tutto, nel cambio dei piatti e nel servizio.. è stata proprio una bella serata, e alla fine ho superato la prova del fuoco!




La tavola pronta per la cena!

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